29.10.2014

Un viaggio del cuore: Sao Paulo. Racconti in memoria fotografica.

written by:
Monica Silva

29.10.2014

Un viaggio del cuore: Sao Paulo. Racconti in memoria fotografica.

“Non ducor, duco”
Non condotto, conduco
(scritta nel stemma dello stato di Sao Paulo)

Un viaggio del cuore: Sao Paulo. Racconti in memoria fotografica.

Io amo viaggiare. Per me è il miglior modo per crescere culturalmente e umanamente. Restare tutta la vita nel proprio paese, rende l’individuo superbo ed ignorante. Quando incontri altre culture impari il convivio e il rispetto per gli spazi altrui arricchendo la propria esistenza ma anche amando di più il proprio paese di origine.
Oltre che a scoprire nuovi luoghi, amo moltissimo imparare altre lingue. La libertà di andare in qualunque parte del mondo e poter esprimere la mia visione senza traduttori o interpreti è molto gratificante. Io parlo 5 lingue, e, credetemi, talvolta mi sento un ignorante.

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Sono trascorsi 28 anni. In tutto questo tempo vi sono tornata solo 3 volte. Pensate il mio disagio a ritrovarmi disorientata perchè non riuscivo a capire il “Paulistanes”. Più avanti vi spiegherò il perché. Sto parlando di Sao Paulo una delle città più dense e grandi dell’America latina. La mia citta natìa. Una città talmente grande che ti fa sentire già di per sé uno sconosciuto e praticamente invisibile. La cosa bella è che il suo popolo è estremamente ospitali. E’ una città che accoglie stranieri da tutto il mondo. Oltretutto un vasto numero di italiani e discendenti che vi abitano, è anche la città che ha più giapponesi fuori dal Giappone! Persino un quartiere tutto per loro “Liberdade”, dove è solito vederli vestiti con abiti tradizionali, comprare in negozi di prodotti tipici, mangiare in ristoranti giapponesi ed ascoltarli in lingua del sol levante.

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Sampa (cosi affettuosamente chiamata dai brasiliani) vanta di avere milioni e milioni di abitanti divisi in tre, diciamo cosi, fette: Tutto lo stato è composto da 44 milioni, la grande Sao Paulo ne ha 21 milioni e il centro circa 12 milioni di cristiani. E’ detta la città che non si ferma mai, e ci credo! Pensate che hanno laboratori dentistici e palestre aperte 24 ore su 24! La domanda mi è sorta spontanea: Chi va in palestra alle 4 di notte? Mi hanno risposto che dovrebbe essere la comunità gay (qui hanno il più grande Gay Parade del mondo), oltre a queste curiosità ci sono panifici aperti 24 ore, (dove per altro acquisti e mangi in loco di tutto, compresi zuppe e ricchi piatti della gastronomia brasiliana) che sforna pane caldo ogni minuto e vi assicuro delizioso!

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Fino a 15 anni fa in uno delle mie visite, la gente era snella e con parche possibilità di mangiare nutritamente. Oggi è il quarto paese con più obesi nel mondo! Sembra che abbiano scoperto da poco la fartura e la gente mangia in continuazione piatti, tra l’altro, degni di tre soldati se si paragona le abitudine qui in Europa.
Hanno record ormai su tutto. Ospedali e cliniche fioriscono a perdita d’occhio ma la sanità è un tasto dolente, se non hai assicurazione rischi di morire proprio come in America paese che per l’altro copiano pari pari anche le abitudini!! Il record va anche, ahimè, al grande traffico. Non c’è un solo momento della giornata che non ci si trova imbottigliato da qualche parte. Per arginare questo problema continuano a creare nuove linee metro, sta per aprire anche una linea monorotaie aerea. Hanno attualmente ben 12 linee metro! Tutte identificate per colori. Ho usato spesso la metro perchè l’unico modo di arrivare più velocemente agli appuntamenti ed economicamente (Sao Paulo ha costi pari ai paesi europei).

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Sono rimasta allibita della quantità di persone che utilizzano la metro: oltre 4 milioni di persone al giorno! Ci sono gallerie infinite che talvolta ti manca l’aria ma la gente scorre come un flusso di un fiume senza fermarsi, tutti in fila, educatissimi nonostante il tornare a casa stanchi da una giornata durissima di lavoro e senza mai spingere ad eccezione del momento di entrare nei carri, che nelle ore di punta sono uno dei più affollati, proprio come ho vissuto a Tokyo 2 anni fa. Ho notato con gran piacere che la gente non si siede mai nei sedili blu dedicati ai disabili, anziani e mamme, anche se la metro è piena zeppa, lasciano a chi di dovere il posto.
Dato la grande densità di abitanti, quest’anno si trovano in grosse difficoltà per la mancanza di acqua. Si calcola che probabilmente nel mese di novembre 2014 la popolazione di Sao Paulo resterà del tutto senz’acqua se non venisse a piovere, questo perché incredibilmente, la città della “garoa” (pioggia fine fine) questo inverno non ha mai versato una goccia! Mentre ero ancora la, mi sono inzuppata in un temporale da paura ma la gente sorrideva e ballava come se non avessero mai visto la pioggia!

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E’ un paese pieno di contraddizioni ma devo ammettere che pochi nel mondo hanno un potere cosi forte di rigenerazione. 15 anni fa, come dicevo prima, la gente faceva fatica a mangiare, oggi tutti mangiano spesso fuori, hanno un auto nuova (molte importate), cellulari di ultima generazione, il lavoro non manca, vi assicuro non ho mai visto tante targhe con richieste di gente da assumere! Le donne hanno la possibilità di andare una volta alla settimana dal parrucchiere e anche ogni tre giorni dalla manicure (sono fissate con unghie, pelle e capelli), se vestono più dignitosamente anche se devo dire che il gusto è un capitolo a parte. Non ho mai visto tanta gente vestita in modo cosi inimmaginabile. A Sao Paulo non esiste il “pecoraggio” come qui da noi, ognuno si veste come gli pare senza per questo essere giudicato.

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Sao Paulo ha innumerevoli “centri” con tanti quartieri alla moda e di alta elite è un problema decidere dove passare il tempo dato le lunghe distanze. Va di moda Itaim Bibi, Jardins, Vila Nova conceiçao e Vila Madalena ognuna con le sue caratteristiche, ma il centro per eccellenza è l’area della Avenida Paulista, una delle più importanti per quanto riguarda l’economia: tutte le banche del mondo hanno una sede qui, inoltre ci sono centri culturali, ambasciate, negozi, shopping center e musei storici come per esempio il MASP, una particolare struttura dal progetto dell’architetta italiana Lina Bo Bardi. Questo museo ha una collezione privata d’arte di tutto rispetto: Rembrandt, Degas, Velasquez, Goya, Van Gogh, Modigliani, Renoir, Delacroix, Diego Rivera, Candido Portinari, e tante mostre di grandi artisti (ora c’è Julian Schnabel) e questo è solo un esempio perché è una città che offre molti luoghi di cultura e musei da visitare.

Nonostante la crescita esponenziale, hanno tantissimi problemi di gestione della città. Ho visto cavi elettrici “imbrogliati” come in una matassa attaccati ai pali e pericolosissimi come se fosse normale. Non esiste un piano regolatore per la città. Qui un architteto ha modo di sfogarsi la fantasia. Ci sono architetture delle più sparate, alcune all’avanguardia altre di gusto estremamente discutibile.

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Dato che Sampa è la città comunemente chiamata “selva de pedras”, i parchi sono molto curati e di grande convivio. Uno dei più belli è senz’altro l’Ibirapuera, qui cultura, musica e divertimento sono di casa. Per chi ama il grande architetto Oscar Niemeyer (si, lui è brasiliano) suo sono i progetti delle strutture espositive che si trovano nel parco come il MAM, l’OCA, la Marchise, l’Auditorium ed il palazzo della Biennale che è un gioiello di struttura.

Nel centro, il vero centro di Sao Paulo, come largo Sao Bento, Praça da Sé, ci sono palazzi storici cadendo a pezzi che sono dei veri gioielli della “belle epoque” in gran stile europeo ancora rimasti in piedi dopo la grande rivoluzione culturale di rifiuto allo stile europeo che si era guadagnato spazio nella città. Da queste parti chi ama fare affari trova il posto giusto come per esempio a Rua Direita, dove ci sono centri di contraffazione pari a Shenzen in Cina e centro di commercio di tutti i tipi a prezzi davvero vantaggiosi.

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Poi se amate il graffittismo i brasiliani sono maestri in questa arte ed in una città “grigia” come Sao Paulo alcuni quartieri spiccano per i colori e figure molto belle sulle facciate delle case come il quartiere Vila Madalena e più precisamente l’area Beco do Batman. Vi assicuro che è incredibile anche per chi non dovesse amare questo genere di arte oltre alla bellezza di questi graffiti ci sono tantissime “casa de samba” e locali alla moda per divertirsi.

Come dicevo all’inizio di questo articolo, dopo tutti questi anni sono tornata non solo come fotografa di “passaggio” per reportage ma come artista per il lancio del mio progetto Lux Et Filum – A contemporary vision of Caravaggio. Sono rimasta in città per oltre un mese e vi assicuro, io che sono una grande cultrice delle lingue (all’epoca parlavo come un docente universitario, cosi mi dicevano) mi sono trovata a disaggio perchè non capivo i termini con cui le persone quotidianamente si comunicavano, specialmente dai giovani. Ho appreso così che è nato in questi anni il “Paulistanes”, un modo di parlare assurdo e senza senso! Ecco alcuni esempi: Vado al lavoro= Vou pro Trampo (trabalho), Sta Difficile = Esta Osso (dificil), Vado di fretta = To no Corre (Pressa), Indovina chi ho incontrato per caso oggi? = Adivinha com quem trombei (encontrei) na rua hoje?
Non è che non c’erano slang nei miei tempi ma oggi ho trovato surreale e molto buffo! Ma anche questo è Sampa!

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Visto le grandi contraddizioni di questa città però devo ammettere che ha il suo fascino. E’ piena all’inverosimile di Italiani ed è difficile odiarla totalmente. Ci si rimane sempre un po’ ammagliato fino alla fine ed è facile al rientro al paese di residenza ritrovarsi con “Saudades”.

Consiglio prima di chiudere questo racconto: Se amate il cappuccino, non chiedetelo a Sao Paulo. Ti spacciano per cappuccino una busta diluita in acqua calda con dentro caffè solubile, latte in polvere e cioccolata!

Queste parole sono dal profondo di una Brasiliana che vive ormai da più tempo in Italia e che il Brasile non ha mai dimenticato. Porto le mie radice nel cuore ed è sempre un piacere “riscoprire” l’evoluzione di questo gigante del Sudamerica come se fosse la prima volta, incluso la sua lingua.

Le immagini in questo articolo, le ho scattate con uno smartphone. Vuol essere un quaderno d’appunti di memoria di attimi talmente intensi e veloci che solo un mezzo a portata di mano come un cellulare poteva regalarmi l’opportunità di cogliere al volo situazioni reali senza disturbare ed essere disturbata.

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Link utili:

MASP

PARQUE DO IBIRAPUERA

VILA MADALENA

DICIONARIO DEL PAULISTANES

QUARTIERE LIBERDADE

MAM

BIENAL DE SAO PAULO

OSCAR NIEMEYER

AUDITORIUM IBIRAPUERA

OCA

Monica Silva

Brasiliana di nascita, italiana d’adozione. Dopo una lunga esperienza nel mondo della moda, approda in Italia nel ’86 e inaugura la sua carriera professionale come aiuto regista di alcuni dei più apprezzati registi di spot pubblicitari internazionale.
Il passaggio alla fotografia professionale avviene nel 2001, anno in cui comincia a collaborare con le più importanti etichette discografiche per ritrarre noti cantati italiani quali Sergio Cammariere, Dolcenera, Mario Venuti, Noemi, Matteo Becucci e Samuele Bersani.
Immediata è anche la collaborazione con testate giornalistiche e redazionali, tra queste Max, Dove Viaggi, Flair, Vanity Fair, Io Donna, Style, Sette, Panorama Travel, e marchi della fotografia professionale, come Nikon (testimonial dal 2008), Hasselblad e Manfrotto (testimonial dal 2009). Con il supporto di questi grandi brand organizza una serie di workshop e conferenze focalizzate sulla psicologia del ritratto, solida base sulla quale poggia la sua fotografia in Italia ed all’estero.

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