01.12.2014

Giordania: on the road nella terra del latte e del miele

01.12.2014

Giordania: on the road nella terra del latte e del miele

Solo tre ore di volo per passare dall’Europa al Medio Oriente, dall’Italia alla Giordania.

La prima immagine è quella dei banchetti di acqua e dolci improvvisati in strada al termine della giornata di Ramadan, l’ultima quella del mercato di Amman. Il Medio Oriente è vita. La Giordania è la sua sintesi migliore.

Un on the road nel paese del “latte e del miele”, partendo da Jerash – quasi al confine con la Siria – e arrivando ad Aqaba, sulle sponde del Mar Rosso. Un viaggio nella biodiversità direbbe qualcuno e, in effetti, è proprio così. Poche ore di auto per pensare “sì, qui Madre Natura ha dato davvero il meglio di se”.

Lo penso nel deserto. L’immensità ha finalmente un volto, ed è quello delle infinite distese di sabbia del Wadi Rum che al tramonto si colorano di un rosso mai visto prima, quello del granito inciso dai Nabatei, quello dei profondissimi canyon. Dormire ai piedi di enormi rocce di arenaria, bere il tè intorno al fuoco, passare ore con la testa all’insù persa tra mille miliardi di stelle; la chiamano magia del deserto, ed effettivamente non esiste definizione migliore. Il consiglio è solo uno: viverla almeno una volta nella vita.


Wadi Rum 1

Wadi Rum 2

Lo penso mentre galleggio nel Mar Morto, il grande lago salato tra Giordania, Israele e Palestina. Essere a 400 metri sotto il livello del mare, nel punto calpestabile più basso della terra, è un’esperienza unica al mondo. Cosa fare: cospargersi di fanghi, immergersi in quelle acque oliose e pesanti ma che riescono a regalare un’incredibile sensazione di leggerezza, abbandonarsi e godersi il momento. Momento che diventa pressoché perfetto al tramonto, con il sole infuocato che si nasconde dietro le colline di Gerusalemme, una brezza avvolgente che profuma di sale e un silenzio quasi surreale. Tornerete dalla Giordania con una serie infinita di scatti al tramonto, ve lo assicuro. Il consiglio è quello di utilizzare un filtro graduato che aiuti ad equilibrare l’esposizione tra le due parti della foto, cielo e terra, ed evitare decine di scatti ‘bruciati’; per avere foto bilanciate e dettagliate basterà sovrapporre la parte scura del filtro al cielo e quella trasparente al terreno.

Lo penso davanti alle immense pareti di arenaria del Wadi Mujib. Attraversare il canyon, sfidare la forza dell’acqua nella salita verso la cascata, farsi trasportare dolcemente dalla corrente al ritorno ed utilizzare le rocce come scivoli naturali: questo ti rende parte del tutto. E poi, le infinite sfumature delle roccia: chi ama i colori qui troverà l’Eden. Lasciatevi ispirare e munitevi di una custodia subacquea, in alcuni tratti sarete quasi completamente immersi nell’acqua.

Se finora i colori caldi hanno dominato il viaggio, basta pochissimo per riempirsi gli occhi di verde e di azzurro. Riserve naturali (tra tutte quella di Dana), vallate animate da quella che un enciclopedia definirebbe ‘lussusereggiante vegatazione’, monti punteggiati da pinete.

E infine il Mar Rosso. Che sia per lo snorkeling, per un bagno con i delfini o per un sacrosanto nullafare in spiaggia, è la soluzione perfetta per chi cerca caldo, mare e sole tutto l’anno a pochissime ore di volo dall’Italia.

Riserva

Di pari passo con la grandezza della natura va quella dell’uomo.

“Ne ho letto una serie infinita di descrizioni, ma queste non riescono assolutamente a darne un’idea e sono sicuro che nemmeno io sono capace di farlo. Quindi tu non saprai mai che cosa sia Petra in realtà, a meno che non ci venga di persona” (Lawrence d’Arabia)

Partiamo da quella che è stata definita una delle sette meraviglie del mondo moderno. Grazie a Indiana Jones, Petra è quello che aspetti di vedere per tutta la vita. Ogni singola pietra è storia e ogni singola pietra ricorda che la bellezza non si può fronteggiare. La bellezza va solo subita. Attraversi le gole strette e mastodontiche del Siq, poi all’improvviso uno spiraglio inizia a farti intravedere il cuore dell’antica capitale dei Nabatei, il Tesoro. Ti travolge, letteralmente. Architettura allo stato puro che emoziona e confonde, rendendoti davvero tanto piccolo di fronte alla grandezza del passato. Anche qui, l’ora migliore per goderselo in tranquillità è quella del tramonto. Meno turisti, meno venditori di monete/cartoline/pietre, meno asini-taxi, meno tutto. Lascia senza parole anche il Monastero al-Deir, nascosto tra le colline; ci si arriva dopo aver salito 800 gradini, bevuto 2 litri d’acqua e perso almeno mezzo chilo. Sì a scarpe comodissime, abbigliamento leggero, occhiali da sole e cappello. Per rendere l’idea dell’imponenza del soggetto che decido di fotografare cerco sempre di includere persone nell’inquadratura… cammelli nel caso di Petra.

Petra 1

Monastero al-Deir

Jerash, una delle città di epoca romana meglio conservate al mondo. Per una foto panoramica dell’intero sito – rigorosamente con grandangolo – vi consiglio di salire in cima alla scalinata del Teatro Meridionale; tra una panoramica e l’altra magari riuscirete a cogliere un particolare inaspettato come questo…

Jerash 1

Jerash 2

L’esplosione di colori ed emozioni si realizza nella capitale, Amman, la città costruita sui colli. Amman est, un insieme disordinato di case abbarbicate l’una sull’altra, spezie, mercati, veli e auto. Amman ovest, quella con l’anima occidentale, un po’ borghese e i locali chic. Scegliete uno dei mille dolci al miele, bevetevi una lemon nana (tipica bevanda a base di succo di limone e menta) e fatevi letteralmente travolgere dalla vita della capitale. Se amate i ritratti, il popolo giordano vi stupirà: ci sarà sempre qualcuno pronto a mettersi in posa!

Roberta Longo

Mi chiamo Roberta, nasco, vivo e forse resterò per sempre nella mia amata Puglia. Giornalista e travel blogger, nel 2010 ho fondato www.infoturismiamoci.com, un diario di viaggi e pensieri caratterizzati da una sana e pungente dose di ironia. Amante dei viaggi fuori dalle solite rotte, dello street food e del mare d’inverno, non potrei mai rinuciare a una mostra di Robert Capa, a un viaggio in Medio Oriente e all’oroscopo di Brezsny.

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