28.08.2015

Come cambiano i luoghi e il mio punto di vista

28.08.2015

Come cambiano i luoghi e il mio punto di vista

Trieste è una città portuale italiana, dalla storia vivace. Quando l’ho visitata la seconda volta, mi è stato chiesto ripetutamente se ci fossi già stato in precedenza. Quando rispondevo che si trattava della mia seconda visita, i miei interlocutori annuivano, comprensivi. Non tutti quelli che mi hanno fatto questa domanda davano per scontata la mia risposta: alcuni mi hanno chiesto a chi sarebbe potuto interessare visitare una città simile. In effetti Trieste non è una delle mete turistiche più famose e si trova ai confini italiani. Inoltre Venezia, che è ad appena 150 chilometri, attira su di sé tutta l’attenzione dei turisti, e, in effetti, la prima volta che mi sono recato a Trieste, è stato durante una breve gita mentre mi trovavo in vacanza a Venezia.

Perché desideravo visitare Trieste? Ho conosciuto la città tramite gli scatti di Raffaele Cavicchi, per esempio (www.instagram.com/ralfmalf), che ho anche incontrato di persona la prima volta che mi sono recato in questa città. Raffaele mi ha fatto da guida durante una fredda giornata di marzo. Ho scattato una fotografia di lui che attraversa la strada per me. Se avete già visto i miei lavori, riconoscerete questo tema: una persona che si muove in un paesaggio urbano. Rendo l’immagine profonda sfruttando le linee.

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Raffaele

Questo tema è ancora presente nei miei scatti. Anche durante il mio ultimo viaggio a Trieste ho scattato una fotografia di questo tipo, in un’altra parte della città.

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Attraversare la strada

In questa immagine, potete vedere una donna con i suoi cani. Il movimento, la mobilità e il dinamismo della vita in città sono ancora importanti per me. La mia seconda visita a Trieste è avvenuta in piena estate, cosa che si riflette negli scatti, essendoci molte più persone nelle strade rispetto a marzo. Si sono tenuti dei concerti di musica pop nella centralissima Piazza Unità d’Italia, inoltre sono stato invitato a partecipare a una concorso internazionale di moda, con ospiti provenienti da tutto il mondo. Lo scenario era quindi molto diverso rispetto alla mia prima visita, durante la quale ho avuto l’impressione che solo pochi turisti tedeschi e austriaci stessero visitando la città, mentre la seconda volta erano moltissimi, perfino provenienti dall’Asia.

La cosa che più mi affascina di Trieste è la posizione geografica: si affaccia sul mare in una baia pittoresca. C’è anche un interessante aspetto politico, infatti, a seconda del punto di vista, questa città si trova sul confine esterno (se il punto di riferimento è l’Italia), oppure al centro (se pensate all’Europa). Trovo questa situazione simile a quanto avviene nella mia città natale, infatti, anche se ci sono molte differenze rispetto alla mia Görlitz, una città situata in Germania, al confine con la Polonia, entrambe si trovano sia in periferia che al centro, tra l’Europa orientale e quella occidentale. Trieste è stata un tempo il più importante porto dell’impero Austroungarico e questo si percepisce in molte zone della città. Inoltre trasmette il desiderio di visitare luoghi distanti.

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Guardare lontano

I triestini dicono che ci sono molti anziani in città. Durante la mia prima visita ho incontrato due anziani signori che pescavano nel porto. In realtà me ne ero dimenticato e mi sono tornati in mente solo mentre sceglievo le fotografie per questo blog. I miei ricordi delle passeggiate con Raffaele sono molto più vividi, perciò quando sono tornato in questa città poco tempo fa, ricordavo abbastanza bene i luoghi e le strade.

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Riflessi

Mi sono spesso domandato come la mia attività di fotografo cambi il mio punto di vista durante i miei viaggi. Come vedrei le città se non le fotografassi? A volte mi viene chiesto se riesco a godermi una gita nonostante stia sempre scattando fotografie. Non sono l’unico a cui viene rivolta questa domanda, che non è nemmeno originale. Ha comunque una grande importanza visto che ormai milioni di persone scattano fotografie con i loro smartphone e le condividono sui social network, mappando in un certo senso il mondo attraverso di esse. Per quanto mi riguarda, viaggiare con una fotocamera significa guardare le cose in modo particolare. Le guardo con più attenzione, o almeno cerco di farlo. Per realizzare i miei scatti, mi fermo spesso, seguo le strade meno battute o vago per un po’ senza meta: forse questo è il mio modo di percepire il mondo.

Ho vissuto una sensazione di déjà-vu durate la mia seconda visita a Trieste: quando sono uscito dall’hotel la prima mattina, mi è tornato in mente il primo viaggio in Italia, avvenuto quindici anni fa, nello stesso periodo dell’anno. Quella volta mi ero recato in Sicilia, ma la luce che mi ha affascinato era la stessa. A mezzogiorno è così impietosamente brillante da rendere impossibile scattare fotografie, mentre la sera si trasforma, diventando morbida e gentile.

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Sentimenti serali

Jörg Nicht 

Jörg vive a Berlino e scatta fotografie da quando ha 12 anni. Oggi ha più di 500.000 follower su Instagram.

Instagram: www.instagram.com/jn
EyeEm: www.eyeem.com/jn_
Flickr: www.flickr.com/jn_insta
Sito web: www.joergnicht.com

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