21.11.2013

Expat Life: la nuova Città

21.11.2013

Expat Life: la nuova Città

Quando ci si traferisce in un’altra città, a maggior ragione se in un Paese diverso, si vive sempre una fase interlocutoria in cui non sai se quella città la sentirai mai tua, se ti piacerà, se riuscirà a farti sentire a casa.
Spesso ci si ritrova a girare, a volte anche senza meta, cercando punti di riferimento, con l’inarrestabile istinto di fotografare ogni cosa bella che si incontra, per sentirla propria.
Io devo molto alla mia Scuola di Francese, in Centre Ville, a Montpellier, perché mi ha permesso, per tre mesi, ogni giorno, di cercare una strada diversa per tornare a casa.
La mia fase interlocutoria è quindi diventata ben presto una fase di vero e proprio corteggiamento.

Montpellier è una città indubbiamente bella che ti accoglie con gli ampi ed eleganti spazi di Place de la Comedie per poi stringerti nell’abbraccio di tante piccole stradine che  vanno a disegnare il delizioso centro storico. Ma, al di là della sua indiscutibile bellezza, mi sono spesso chiesta quale fosse il fascino che ha esercitato su di me. Alla fine, credo di averlo individuato: il potere, disarmante, di farti spalancare gli occhi, sempre, sia di giorno che di notte.
È piuttosto facile ritrovarsi a camminare con il naso all’insù, attirati dalla luce che qui sembra sempre più bella ed intensa che altrove. La luce e l’incredibile blu del cielo fanno da cornice ai piccoli e curati dettagli disseminati ovunque.
A questo punto è facile intuire come la fase di corteggiamento si sia irrimediabilmente trasformata in una fase di innamoramento. Amo Montpellier nelle sue tante sfaccettature, amo la sua anima giovane e vivace che mi ha spesso alleggerito i  pensieri. Amo la sua vitalità,  la propensione al colore. Ma soprattutto amo le diverse manifestazioni d’arte di  cui la città si fa spesso promotrice, molto spesso gratuitamente.

Se si cammina per le strade di Montpellier è molto facile imbattersi in tante forme di Street Art che la rendono colorata e divertente.

Ma non solo, la città durante l’anno si trasforma spesso in: palcoscenico, attore principale e comparsa di aventi in cui l’arte entra in simbiosi con le strade della città coinvolgendo chi vi abita e chi la visita.
Quelle che più ho amato sono state due: La ZAT ed il FAV.

La ZAT ovvero la Zone Artistique Temporaire:

Una iniziativa che, due volte all’anno, anima un diverso quartiere della Città coinvolgendo i suoi abitanti attraverso spettacoli in strada, rappresentazioni teatrali, installazioni artistiche, esposizioni, concerti. Camminando per le strade di un quartiere  scopri che il cortile di una scuola è stata adibito a teatro all’aperto, un parcheggio trasformato in una fiera del fuoco di altri tempi, il piano terra di un edificio in un salotto all’avanguardia.

Il FAV ovvero il Festival d’Architectures Vives:

Piccoli cortili disseminati per la città, eccezionalmente aperti al pubblico per ospitare opere di architettura di giovani architetti emergenti

Io mi sono lasciata sedurre da Montepellier e ne è valsa sicuramente la pena.
Se siete in procinto di cambiare Città oppure l’avete appena fatto non fatevi sfuggire l’occasione di scoprirla, di guardarla con gli occhi di chi vuole farla sua ma soprattutto di fotografarla, vi svelerà ogni suo più piccolo dettaglio.

Bianca Spina

Mi chiamo Bianca sono napoletana ma vivo a Roma. Sono appena rientrata in Italia dopo un periodo di vita da Expat in Francia, una parentesi intensa e meravigliosa. Mamma di due bimbe, porto dei grandi occhiali rossi, amo camminare guardando in su, osservare, fotografare e raccontare. Cerco di coltivare il buonumore e  subisco il fascino ineluttabile della gentilezza e del sorriso.
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