28.10.2015

Fotografia culinaria: scelta di apertura.

28.10.2015

Fotografia culinaria: scelta di apertura.

Se dovessi indicare il parametro più importante da regolare nella fotografia culinaria, sceglierei l’apertura (per esempio f/2.5 o f/22).
Da questa impostazione dipende l’ampiezza dell’area messa a fuoco nella fotografia e può rendere lo sfondo molto nitido, oppure delicatamente sfocato, in modo da far risaltare il soggetto. È ciò che chiamiamo profondità di campo.
Quando è meglio utilizzare un’apertura elevata e quando una più ridotta?

– Una precisazione veloce: cosa significa il numero dopo f/?
Ne parlerò in breve per chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Ogni obiettivo ha al suo interno un diaframma circolare che gestisce la quantità di luce da lasciar passare. L’apertura corrisponde al diametro del diaframma, che è indicato da una f seguita da una barra e un numero, per esempio: f/10.
Per rendere meglio l’idea, potete pensare alla pupilla dei vostri occhi che si dilata per lasciar passare più luce. Tanto più il diaframma è aperto, tanta più luce passerà; se l’apertura è quasi chiusa, ne lascerà penetrare solo un debole fascio.
Giusto per complicare un po’ le cose, il numero non corrisponde alle dimensioni dell’apertura: più basso è il valore (f/4, f/1.8…) maggiore è l’apertura e viceversa.

foto1

Il diaframma è composto da lame che si aprono e chiudono in modo diverso a seconda dell’apertura selezionata.

– Gestire la profondità di campo

La scelta dell’apertura vi permetterà di controllare la distribuzione delle aree a fuoco e sfocate della fotografia.
Se il diaframma è totalmente chiuso (f/22, f/18…), l’area fuori fuoco è praticamente inesistente, perciò sia gli elementi in primo piano che quelli sullo sfondo risultano nitidi.
Se il diaframma è completamente aperto (f/1.4, f/2…), le aree fuori fuoco aumentano di dimensione, lasciando a fuoco solo piccole zone. Più si apre il diaframma, più ampie e pronunciate sono le zone sfocate.

foto2

Ecco la stessa fotografia scattata due volte. L’unica differenza è l’apertura: in quella a sinistra, ho usato un’apertura di f/1.8, mentre in quella sulla destra di f/22.

In un certo senso, anche se non del tutto, la profondità è data dall’apertura. È importante ricordare anche che la distanza tra l’obiettivo e il soggetto, la distanza tra lo sfondo e il soggetto, così come la distanza tra l’obiettivo e la fotocamera sono tutti fattori da prendere in considerazione per regolare la profondità di campo.

Attenzione alla distanza dal soggetto: con un’apertura fissa, la distanza tra voi e il soggetto determina direttamente la profondità di campo, infatti più avvicinate ad esso l’obiettivo, minore è la profondità. Più vi allontanate, maggiore è l’area a fuoco nello scatto.

Lo sfondo funziona allo stesso modo. A seconda della distanza tra soggetto e sfondo, quest’ultimo sarà più o meno a fuoco, indipendentemente dall’apertura.

A questo punto dobbiamo parlare anche della vostra strumentazione, perché avrà un impatto diretto sulla profondità di campo. La dimensione del sensore della vostra fotocamera giocherà un ruolo decisivo in questo. Le fotocamere compatte sono dotate di sensori più piccoli rispetto alle reflex: con la stessa apertura la profondità di campo sarà maggiore, perciò con questo tipo di fotocamera è più difficile realizzare un effetto sfocato sullo sfondo. Vi consiglio di usare le impostazioni macro per accentuare la sfocatura.
Per quanto riguarda le fotocamere reflex, ogni obiettivo è differente. Più è bassa la distanza focale, (per esempio 24mm), maggiore è la profondità di campo. Se però la distanza focale è alta (per esempio 100mm), l’effetto sfocato sarà più pronunciato.

La profondità di campo dipende prima di tutto da un giudizio personale. In quale proporzione volete ripartire le aree a fuoco e quelle fuori fuoco? Questa è la domanda che dovreste porvi prima di ogni scatto.

– Quando e perché si dovrebbe usare un’apertura ampia?
Di solito preferisco utilizzare un’apertura elevata, tra f/1.8 e f/2.8 con la mia 50mm e tra f/2.8 e f/4.5con la mia 100mm: è la mia tecnica preferita per scattare fotografie culinarie.
Una profondità di campo meno pronunciata è utile per evidenziare il soggetto della fotografia e distinguerlo dagli elementi circostanti, creando un effetto di sfocatura sia davanti che dietro di esso.
È un modo per dare più respiro allo scatto, e, allo stesso tempo, renderlo meno descrittivo, facendo sì che il soggetto attiri l’attenzione dell’osservatore nell’area a fuoco della fotografia.
In questo modo è possibile eliminare informazioni superflue e mettere in luce solo ciò che è davvero essenziale.
Lo sfondo si trasforma in una massa indistinta di colore e la lettura dell’immagine viene semplificata. Tutto ciò è ancora più importante se state scattando una fotografia frontale.

foto3
Ecco due scatti frontali per cui ho utilizzato un’apertura elevata per sfocare lo sfondo ed evidenziare il soggetto principale, in questo caso i bicchieri.

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Ecco due immagini scattate con un’apertura f/1.8. In quella a sinistra potete osservare come solo il pane tostato risulta nitido, mentre sia gli elementi in primo piano che quelli sullo sfondo sono sfocati.
In quella sulla destra, l’inquadratura è leggermente rialzata, Questo punto di vista, combinato a un’apertura elevata, dona alla fotografia un aspetto onirico.

– Quando e perché si dovrebbe scegliere un’apertura ridotta?
Scattando fotografie con un’apertura bassa, si ottengono immagini più descrittive, meno “artistiche” se vogliamo. Sono un po’ più difficili da realizzare, perché è necessario prestare maggiore attenzione allo sfondo in modo da non scattare una fotografia con troppi elementi, quindi confusa. È meglio essere sobri nella composizione e lasciare lo sfondo leggermente sfocato.

Un’apertura bassa è anche raccomandata quando si scattano immagini dall’alto, se la scena include elementi posizionati ad altezze differenti: in questo modo, il tutto appare più definito.

La scelta dell’apertura dipende davvero dal gusto personale. A volte uso anche aperture ridotte, come f/10, ma è raro che mi spinga oltre. Di solito le foto scattate con queste aperture sono per i miei clienti, per mettere in evidenza i loro prodotti. Per il mio blog preferisco aperture maggiori.

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Ecco due fotografie per il blog. Le ho scattate dall’alto utilizzando un’apertura relativamente ampia, considerando gli obiettivi e la distanza dal soggetto. Ho optato per un’apertura f/6.3 usando un 50mm.

– Bokeh
Il bokeh è una sfocatura artistica sullo sfondo, da cui il soggetto si distingue nettamente, realizzata sfruttando una bassa profondità di campo. Ciò che determina la sfocatura e la sua qualità sono la forma del diaframma dell’obiettivo e il numero di lame di cui è composto.
Se le sorgenti di luce sono posizionate sullo sfondo, questi punti assumono una forma morbida, più o meno geometrica. In questo modo si creano piccole sfere luminose, che conferiscono allo sfondo un’aura di magia. Candele, glitter e coriandoli brillanti sono tra gli oggetti che possono dar vita a queste sfere luminose. Se utilizzate i glitter, posizionatevi in modo che la luce si rifletta dall’alto, per creare l’effetto bokeh.
Inoltre, per un perfetto effetto bokeh, assicuratevi di orientare le luci contro uno sfondo scuro!

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Nell’immagine sulla sinistra, ho usato delle stelline argentate e luccicanti, che si illuminano riflettendo la luce.
Nella fotografia sulla destra, ho aggiunto una spolverata di zucchero alla scena. Grazie alla bassa profondità di campo (f/1.8 con una 50mm), si sono trasformati in cerchietti dorati.

foto7

Potete anche realizzare uno splendido effetto bokeh usando zucchero in grani, come nella fotografia a sinistra, o un foglio di alluminio, come in quella a destra.

chefNini

Sotto lo pseudonimo chefNini, Virginie ha scritto un libro di cucina nel Febbraio del 2008. Condivide le sue ricette, articoli tecnici, consigli per gli acquisti e prodotti testati.
Dal 2011 offre servizi di fotografia, stile e cucina creativa.
Ha scritto un libro sulla fotografia culinaria edito da Pearson, oltre a un libro di ricette pubblicato da Editions 365. 

Blog: http://www.chefnini.com
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